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La Camera dei Segreti

Nel Febbraio 2019, abbiamo ricevuto l’incarico di rivedere una porzione degli spazi interni ed esterni di un appartamento in Via Orti, a Milano.

Il progetto è stato pensato come una serie di interventi strategici da realizzare in fasi successive.

La “Camera dei Segreti” rappresenta il punto di partenza ed il momento più interessante della fase uno.

Nel corso del nostro primo incontro, i Committenti hanno espresso l’esigenza di ripensare l’organizzazione della zona giorno in previsione di un allargamento del nucleo familiare.

A questa esigenza di carattere familiare si associava, poi, la necessità di raccogliere in un’unica sede la ricchissima collezione di libri sparsi per la casa.

Il fascino dello spazio esistente ha da subito stimolato la ricerca di una soluzione architettonica che caratterizzasse gli ambienti, risarcendoli delle ridotte dimensioni generate dalla nuova suddivisione.

Su queste basi ed alla luce degli incerti dati prestazionali delle strutture portanti orizzontali esistenti, abbiamo ragionato sull’utilizzo di un elemento leggero che definisse i nuovi locali staccandosi, per quanto possibile, dal piano di calpestio esistente.

La volontà di aggiungere un tocco di “mistero” alla distribuzione e scoperta degli spazi ha animato, poi, la ricerca della tecnologia idonea alla realizzazione questo prezioso “capriccio”.

 Queste premesse hanno accompagnato la genesi di un arredo “sospeso e complesso” che separa la vecchia zona giorno dalla nuova zona notte.

I prospetti ed i comportamenti di questo elemento sono pensati per rispondere agli ambienti con cui si relazionano: da un lato, una libreria a tutta altezza che funge da quinta architettonica al vecchio salone, dall’altro, una parete in betulla verniciata ad acqua che introduce la nuova stanza da letto.

Il disegno del nuovo arredo, nell’apparenza schematico, è arricchito da una serie di dettagli puntuali ma strategici che ne definiscono il carattere sui due fronti.

Sul lato giorno: una maniglia a incasso nelle parti laccate, dei fermalibri estraibili in multistrato di betulla, dei contenitori verniciati per lo stoccaggio dei documenti, dei chiavistelli “anti-caduta” in betulla all’interno delle parti mobili.

Sul lato notte: una maniglia in rilievo dal profilo volutamente ludico e dal colore vivace, dei marcapiani volutamente “a-tettonici” che definiscono le potenziali zone d’uso della parete ed una nota di colore diffusa che movimenta l’intera superficie.

Il collegamento tra i due ambienti è affidato ad un’anta pivotante nascosta nei moduli della libreria che, con la sua apertura, scopre un mondo, in prima vista istanza, segreto.

L’ideazione e la realizzazione di questa macchina sofisticata sono stati possibili grazie al contributo dei Committenti che hanno stimolato la nostra ricerca ed al supporto della falegnameria Concilio che ci ha assistito durante il processo di ingegnerizzazione per poi curare un’impeccabile esecuzione.

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